Negli ultimi anni il cinema italiano sta perdendo sempre più spazio, mentre le piattaforme di streaming come Netflix, Prime Video e Disney+ stanno diventando i canali principali su cui le persone guardano film e serie TV. Un tempo andare al cinema era un’abitudine diffusa, un’esperienza unica che coinvolgeva amici e famiglie. Oggi, invece, la comodità di guardare tutto da casa ha cambiato il modo in cui fruiamo dei contenuti. Questo ha portato a un calo degli spettatori nelle sale rendendo difficile la sopravvivenza delle multisale cinematografiche.
Molti ragazzi utilizzano principalmente le piattaforme di streaming poiché pratiche, economiche, che offrono un’ampia selezione di titoli e di generi, senza dover aspettare l’uscita di un film in sala.
Personalmente, mi capita raramente di andare al cinema, perché spesso trovo già online quello che mi interessa. Devo ammettere che vedere un film su uno schermo gigante, con un audio potente e un’atmosfera coinvolgente resta comunque un’esperienza diversa, sicuramente più emozionante, rispetto alla visione sul divano di casa. Un problema importante è che sempre meno persone nella nostra società sono disposte a pagare un biglietto quando possono ottenere tutto con un semplice abbonamento mensile.
Questo problema pesa molto sul cinema italiano. Molti film infatti vengono distribuiti direttamente sulle piattaforme, senza passare per le sale cinematografiche. Da un lato questo può sembrare un vantaggio, perché permette a più persone di vederli senza dover andare al cinema. Dall’altro, però, si perde quel ’’senso’’ di evento, il fermento di un tempo che accompagnava l’uscita di un film. Oggi i nuovi titoli arrivano sulle piattaforme e nel giro di pochi giorni e con la stessa rapidità in cui sono disponibili, vengono dimenticati, sommersi da decine di altre novità. Un film italiano, che già fatica a competere con le grandi produzioni americane, rischia così di passare inosservato.
Un altro problema che affligge il cinema è che nella programmazione di queste piattaforme si tende a privilegiare i generi più popolari e commerciali, come le serie TV d’azione o fantasy, mentre il cinema italiano ha sempre avuto una tradizione più legata al racconto della realtà, con storie più profonde e riflessive. Se le persone guardano sempre meno film italiani, anche i produttori avranno sempre meno risorse per realizzarli, e alla fine il rischio è che il nostro cinema, pur essendo di qualità, perda la sua identità.
Tuttavia, non credo che il cinema italiano sia destinato a scomparire del tutto. A mio parere deve solo trovare un modo per adattarsi a questi cambiamenti. Le sale cinematografiche, magari dovrebbero offrire qualcosa di più rispetto alla semplice proiezione di un film, potrebbero organizzare incontri con i registi o gli attori oppure esperienze più coinvolgenti che non si possono vivere a casa. Allo stesso tempo, anche le piattaforme potrebbero valorizzare di più il cinema italiano, dando più spazio alle sue produzioni, promuovendole al meglio.
Concludendo penso che anche in ambito cinematografico la sinergia tra le varie maestrie e i proprietari delle varie piattaforme porterebbe ad un miglioramento senza che nessuna delle parti prevalga sull’altra.
Il cinema è un’arte che merita di essere valorizzata, e sarebbe un peccato perderla solo per la comodità di uno schermo piccolo e un telecomando.