Noi riteniamo che rimuovere la geografia dalle scuole sarebbe una scelta altamente discutibile, con conseguenze negative significative. La geografia non è solo lo studio di paesi, capitali e confini ma una disciplina fondamentale per comprendere il mondo in cui viviamo. La geografia è essenziale per l’educazione e la cittadinanza attiva. La sua scomparsa dall’ambito scolastico impoverirebbe la cultura generale delle nuove generazioni, cosi limitando la loro capacità di comprendere e affrontare le sfide globali. La classe si e trovata in difficolta nell’acquisizione del perché ci siano due conflitti(Israele- palestina, Russia-Ucraina) in quanto nel nostro indirizzo scolastico la geografia e studiata solo nel biennio. Speriamo che il Ministero della pubblica istruzione non attui questa riforma ma decida di estendere anche al triennio lo studio della geografia, con particolare riferimento alla geo-politica di fondamentale importanza in questo difficile momento storico. Inoltre vogliamo ricordare che lo studio di questa disciplina non si limita a insegnare la conoscenza dei luoghi o dei confini geografici ma aiuta gli studenti a comprendere i legami tra l’ambiente, la società e la cultura.
