Tesla sta vivendo un momento complicato a Wall Street. Il titolo, che un tempo sembrava inarrestabile, sta perdendo terreno, e il cosiddetto “effetto Musk” inizia a pesare seriamente. Elon Musk, genio indiscusso e visionario, è anche una figura polarizzante. Le sue uscite imprevedibili, le dichiarazioni controverse sui social e l’impegno dispersivo in progetti come SpaceX, Neuralink e la gestione di X (ex Twitter), stanno minando la fiducia degli investitori.
A tutto ciò si somma una concorrenza agguerrita: colossi come BYD e i grandi gruppi europei stanno entrando con forza nel mercato dei veicoli elettrici, mettendo pressione a Tesla. Le aggressive strategie di riduzione dei prezzi adottate dalla casa di Palo Alto, se da un lato hanno sostenuto le vendite, dall’altro hanno eroso i margini di profitto, generando incertezze sui bilanci futuri.
Inoltre, le tensioni geopolitiche, il rallentamento economico globale e i tassi d’interesse elevati stanno rallentando la domanda nel settore automotive. A peggiorare la situazione ci pensa Musk stesso, la cui comunicazione impulsiva alimenta la volatilità. I suoi tweet e le provocazioni pubbliche possono spostare i mercati in un istante, ma rischiano di logorare la fiducia a lungo termine.
L’effetto Musk, che per anni ha trascinato Tesla verso l’alto, oggi rischia di diventare un peso. Gli analisti iniziano a suggerire un rafforzamento della governance aziendale, per bilanciare il carisma geniale di Musk con una gestione più disciplinata e strategica.
Nonostante il momento difficile, Tesla resta un leader globale nel settore EV, con fondamentali solidi. Ma se Musk non riuscirà a trovare un equilibrio tra visionarietà e responsabilità, l’effetto Musk potrebbe continuare a danneggiare il titolo e il futuro dell’azienda. Gli investitori attendono, con un occhio sempre più critico, le prossime mosse dell’uomo che ha cambiato l’industria automobilistica — e che ora potrebbe metterla in difficoltà.
Iasimone Cristian, Morra Enrico, Romanelli Jacopo, Arciero Bruno, Medri David.