Ottobre 2025 segna un mese debole per il mercato automobilistico italiano. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti (Mit) le immatricolazioni sono state in calo dello 0,6% rispetto al 2024In contemporanea si registra la crescita dei marchi cinesi, che nei primi mesi del 2025 hanno guadagnato una quota del 7,9% contro il 4,6%dell’anno precedente. Il gruppo Fiat, comunque, resta sempre al primo posto nel mercato italiano, grazie ai modelli Grande Panda e Fiat Pandina e, anche se i veicoli cinesi offrono prezzi competitivi e soluzioni tecnologiche avanzate, la scarsa notorietà dei brand rende difficile attrarre l’interesse degli acquirenti. I marchi europei più amati possiedono una riconoscibilità storica e un potere evocativo nei confronti dei consumatori che i marchi cinesi non sono ancora riusciti a replicare. E’ comunque interessante l’analisi di alcuni marchi automobilistici.
Like & Co è di proprietà della casa cinese Geely, che detiene anche la Volvo. Le auto condividono componenti, motori e piattaforme C.M.A. (Compact Modular Architecture), in particolare la Volvo XC40.
La B.Y.D. (Build Your Dreams) è stata fondata nel 1995, iniziando a produrre batterie per telefoni cellulari, ma nel 2003 si è espansa nel settore automobilistico producendo veicoli completamente elettrici, ibridi e plug-in. In Italia si trovano modelli come B.Y.D atto 3, B.Y.D Seal, B.Y.D Seal U, B.Y.D. Han.
Xiaomi ha fatto il suo ingresso con la Xiaomi SU7, una berlina elettrica ad alta prestazione, presentata per la prima volta in Cina a marzo 2024. In Italia il debutto ufficiale non ha ancora una data precisa, ma è possibile che la SU 7 arrivi tra il 2025 e il 2027. Alcuni esemplari sono arrivati in Europa, ma le vendite non sono ancora iniziate.
Infine abbiamo la Volvo che è un brand svedese, noto a livello mondiale perla sua sicurezza; nel 2010 è stata comprata dalla Geely. Per Volvo è stato come un “salvataggio”, perché ha lasciato un’enorme autonomia al management svedese. La combinazione di capitali cinesi e ingegneria scandinava ha fatto tornare in auge Volvo. Quindi Geely non ha reso cinese Volvo, ma l’ha rilanciata.
Un’opportunità per i marchi cinesi potrebbe esistere nei segmenti di volume, dove il fattore prezzo ha un peso maggiore rispetto alla fedeltà al marchio e inoltre i consumatori di massa sono meno legati ai marchi e più inclini a cambiare se il rapporto qualità/prezzo è più favorevole rispetto a quello offerto da un brand occidentale. Tuttavia la competizione in Cina è feroce, con oltre 150 marchi attivi, e una futura consolidazione del mercato è considerata inevitabile. Questo aumenta i rischi per i concessionari europei.
1 AM Liceo Poerio – Foggia





