Negli ultimi mesi, sulle nostre strade e nei listini delle concessionarie italiane fa capolino un’onda inaspettata: quella delle auto cinesi. Marchi fino a ieri poco noti, come BYD, MG, Leapmotor, Jaecoo, Omoda, Xpeng e Chery, entrano con decisione nel panorama italiano dell’automobile, e non più solo come promessa futuribile, ma come scelta concreta per molti automobilisti. Perché ora? In Italia, il numero di marchi di auto cinesi ufficialmente presenti è già salito a 18. In Europa la quota di mercato dei brand cinesi nel primo semestre 2025 è raddoppiata rispetto al 2024, toccando il 5,1%. Tre motivi chiave spiegano questa accelerazione.
Il primo motivo è il prezzo e rapporto qualità/prestazioni: brand come BYD possono mettere sul piatto modelli elettrici con autonomie competitive, dotazioni avanzate e costi inferiori rispetto agli equivalenti europei.
Il secondo motivo è dato dalla tecnologia e nuovi modelli: marchi come Leapmotor e Jaecoo stanno proponendo modelli elettrici o ibridi plug–in con design moderno, interni digitalizzati e dotazioni “premium” a prezzi ancora accessibili.
Infine ricordiamo la presenza sul mercato italiano ed europeo non più solo di importazioni isolate: stabilimenti di assistenza e distribuzione, presenza di modelli omologati, partenariati strategici che rassicurano i clienti.
Ricordiamo alcuni marchi protagonisti nel mercato.
BYD è leader mondiale dell’elettrico, con modelli che spaziano dalle city car ai SUV di lusso, e una crescita record del +311% nel 2025. MG è uno storico nome britannico rinato sotto la proprietà cinese SAIC, con una rete di oltre 100 concessionarie in Italia. Leapmotor è un brand emergente che ha stretto una partnership con Stellantis, portando sul nostro mercato la compatta T03 e il SUV C10. Jaecoo e Omoda sono marchi del gruppo Chery Automobile, pensati per l’Europa, con SUV e modelli ibridi plug–in di nuova generazione.
Per un automobilista italiano, la comparsa di questi marchi significa nuove alternative: se fino a poco tempo fa la prima scelta ricadeva su Fiat, AlfaRomeo o Volkswagen, ora l’offerta cinese propone dotazioni e autonomia simili a prezzi sensibilmente inferiori. Le case europee tradizionali vedono contrazioni di mercato, mentre i brand cinesi guadagnano terreno. Anche la“paura” dell’assistenza o dei ricambi sta svanendo, grazie a reti di distribuzione sempre più capillari.
Le auto italiane ed europee conservano i loro punti di forza: stile, valore residuo e rete assistenza consolidata. Ma le cinesi rispondono con prezzi aggressivi, tecnologie integrate e tempi di consegna più rapidi. È una sfida diretta che spinge anche i nostri marchi a innovare più velocemente. La rapidità con cui i marchi cinesi stanno conquistando l’Europa segna un punto di svolta. Il mercato automobilistico è in piena rivoluzione: l’elettrificazione, la produzione di batterie e la tecnologia digitale sono settori in cui la Cina è già in vantaggio.
Cicchiello M.-2AM-Liceo Poerio-Foggia






