Le recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America hanno proclamato vincitore il repubblicano Donald Trump, che per la seconda volta non consecutiva è salito al potere, diventando uno degli uomini più potenti al mondo, se non il primo. La sua campagna elettorale è stata conservatrice e nazionalista, con l’obiettivo di “rendere l’America grande di nuovo”. Questi principi si rispecchiano pienamente nelle proposte che ha fatto per vincere le elezioni. Si possono paragonare gli Stati Uniti all’antica Roma nel periodo storico in cui questa venne in contatto con la Grecia: l’attuale partito statunitense repubblicano ha un ruolo che richiama il governo romano dell’epoca che proteggeva il mos maiorum. Il filone conservatore e nazionalista repubblicano presenta inoltre molte idee contrarie al movimento “woke”, per esempio proponendo la creazione di una università che si contrapponga al “wokism” e un sistema di accreditamento per professori e professoresse che divulghino valori patriottici. Inoltre, il nuovo tycoon, con lo scopo di arricchire il suo paese, oltre ad aver promesso di aumentare i dazi per le importazioni, incoraggia la produzione di energia elettrica tramite combustibili fossili. L’ultimo punto menzionato è sbagliato da diversi punti di vista: da quello scientifico, poiché nega tutte le conseguenze negative che la scienza ha dimostrato che accadrebbero in seguito ad un aumento di gas serra nell’atmosfera; inoltre, anche da quello politico e di responsabilità, perché essendo gli Stati Uniti la maggiore potenza mondiale, dovrebbero dare un buon esempio agli altri paesi che osservano ogni loro mossa e non vogliono essere svantaggiati nell’ambito economico-industriale.
