La chirurgia estetica, nata agli inizi del 20esimo secolo, è la branca della chirurgia che si occupa di modificare o correggere diversi aspetti fisici di pazienti clinicamente sani. Si tratta di una pratica ormai molto comune soprattutto tra le celebrità, le persone anziane e ormai anche tra i più giovani: sono procedure molto costose ma altrettanto richieste. Il dibattito è molto acceso: da una parte tanti sostengono che le operazioni estetiche siano pericolose, costose e inutili; dall’altra, sono numerosi gli individui che vivono ogni giorno un senso di inadeguatezza con il proprio fisico e che decidono di ricorrere alla chirurgia estetica.
Io credo che tutti dovrebbero avere la possibilità di fare ciò che meglio credono con il proprio corpo. Penso soprattutto a coloro che vogliono intraprendere un percorso di transizione e che vivono, sin da bambini, un’incongruenza di genere, spesso avvertendo anche la necessità di operarsi. Bisogna sottolineare che non si tratta di interventi effettuati sconsideratamente, ma sono scelte che vengono prese in seguito ad un percorso psicologico e che possono davvero aiutare queste persone ad accettare sé stesse ed il proprio corpo. Al di fuori di questo caso, una delle chirurgie estetiche più richieste è la rinoplastica, che riguarda il naso. Si tratta di un’operazione che non è collegata alla disforia di genere, ma che comunque ritengo legittima. Anche se non è per una condizione medica, avendo l’opportunità di farlo, non è sbagliato voler modificare un tratto del volto: si tratta di un modo per poter apprezzare meglio sé stessi ed è comunque una decisione che in nessun modo impatta sulla vita degli altri, quindi non dovrebbe venire giudicata così duramente. Le critiche più diffuse riguardano i pericoli e i costi di queste procedure mediche; per entrambe le contestazioni si può rispondere che si tratta di una scelta personale, che non va a gravare su nessuno e che porta con sé dei rischi, ma che riguardano solo la persona che decide di sottoporsi all’intervento. Sicuramente la morte di Agata Margaret Spada, causata da un’operazione al naso, ha evidenziato maggiormente gli aspetti temibili della chirurgia estetica, però credo che, riguardo ciò, ci dovrebbe essere maggiore controllo da parte delle istituzioni sanitarie e dei chirurghi, considerando soprattutto il fatto che ormai sono tantissime le persone che decidono di operarsi (nel 2023 in Italia sono state fatte più di 800 mila procedure estetiche).
Se ci chiediamo cosa spinga qualcuno a decidere di cambiare fisicamente sé stesso è difficile darsi una risposta, ma questa continua ricerca della “perfezione” fisica è data sicuramente dai canoni della società, che attraverso pregiudizi, pubblicità e idee stereotipate imprimono nelle nostre menti delle idee di modelli ideali che non sono raggiungibili. Da questo punto di vista, si potrebbe considerare la chirurgia estetica negativamente, poiché derivante dall’influenza della collettività, però, secondo me, fa parte della natura dell’uomo cercare di uniformarsi agli altri per sentirsi apprezzati ed è una cosa inevitabile. Per questo, invece di negare o giudicare la scelta di sottoporsi a questo tipo di interventi, sarebbe meglio renderli più sicuri.