Il giornale “corriera della sera” ha pubblicato un’articolo di cronaca riguardate la morte di una giovane ragazza di 22 anni di Roma, Margaret Spada. I giornalisti non si sono limitati a una essenziale spiegazione dei fatti accaduti, hanno evidenziato la parentela con un’importante figura: l’ex consigliere comunale e presidente di una società calcistica, proiettando l’attenzione su dettagli che sembrano voler spostare il focus dalla tragedia personale alla rilevanza pubblica della famiglia Spada. Questo approccio, pur non inusuale nei media, solleva questioni sull’equilibrio tra il diritto alla libera espressione e il rispetto per la privacy e la dignità delle persone coinvolte. L’articolo, infatti, dedica ampio spazio alla descrizione del contesto familiare e sociale della vittima, che, sebbene possano avere una rilevanza pubblica, sembrano poco pertinenti rispetto al fatto in sé, alimentando la percezione di una narrazione costruita più per attirare l’attenzione che per informare con completezza e imparzialità. Questo tipo di impostazione non è nuovo nel contesto del giornalismo italiano, ma continua a sollevare perplessità. Il rischio è quello di cadere in un sensazionalismo che sacrifica la sobrietà e l’empatia, trasformando un evento drammatico in una sorta di spettacolo mediatico. Incidenti come questo sono molto comuni, soprattutto ora che ci troviamo nell’ epoca della falsa pubblicità promossa nei social, tuttavia, l’attenzione si sposta spesso su casi di cronaca riguardanti figure più “rilevanti” di altre, escludendo dal equazione molte situazione che hanno simile contesto e che vengono considerate di poco conto.
Giulio Caramanna, Francesco Russello IV G liceo Galileo Galilei, Palermo