no vax

In questi giorni si sono sollevate molte polemiche riguardo l’annullamento delle multe da 100 euro per coloro che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale durante la pandemia di Covid-19. Personalmente, ritengo che questa decisione sia sbagliata e dannosa, non solo perché fa perdere fiducia nelle istituzioni, ma anche perché invia un messaggio pericoloso sulla validità delle leggi e sul concetto di giustizia.

                                                                                                                    

L’obbligo di vaccinazione venne introdotto in un momento di emergenza. Durante quel periodo le autorità sanitarie e politiche si sono trovate in una situazione in cui la salute pubblica era gravemente minacciata. La vaccinazione era stata considerata la via più efficace per limitare i contagi, ridurre i ricoveri e proteggere le persone più vulnerabili. In questo contesto l’obbligo vaccinale non era solo una questione di rispetto della legge, ma un atto di responsabilità collettiva. Chiunque scegliesse di non vaccinarsi metteva a rischio non solo se stesso, ma anche la salute degli altri, in particolare delle persone più fragili.

 

Eliminare le multe per chi ha violato questa regola è un errore grave, poiché sminuisce l’importanza delle decisioni prese durante l’emergenza, dando l’impressione che chi ha rispettato le regole sia stato “ingenuo”. Molti cittadini hanno accettato di vaccinarsi non soltanto per proteggersi, ma anche per rispettare le leggi e contribuire al bene comune, nonostante i propri dubbi, paure e perplessità. Abolendo questa sanzione molti di questi coraggiosi cittadini proverebbero un senso di sconforto e sfiducia nelle istituzioni.

Annullare queste multe crea anche un precedente pericoloso. Se le leggi possono essere ignorate senza conseguenze, quale autorità avranno in futuro? Questo è un problema non solo per la gestione delle emergenze sanitarie, ma per il funzionamento stesso della società. Le regole esistono per garantire ordine e sicurezza; se permettiamo che vengano disattese senza alcuna sanzione, incoraggiamo un atteggiamento di disobbedienza che potrebbe avere ripercussioni su molti altri ambiti. Inoltre, alimenterebbe ulteriormente la sfiducia verso ricercatori e scienziati, già criticati durante la pandemia da chi metteva in dubbio la validità del loro lavoro. I vaccini sono stati il risultato di studi approfonditi e rappresentavano la migliore soluzione disponibile in un’emergenza sanitaria globale. Tuttavia, questa scelta sembra delegittimare quegli sforzi, come se le indicazioni basate sulla scienza non fossero davvero necessarie. Così si rischia di rafforzare l’idea che le istituzioni scientifiche non siano affidabili, creando una pericolosa distanza tra la popolazione e chi si occupa di tutelare la salute pubblica.

Infine, non si può ignorare l’impatto morale di questa decisione. Durante la pandemia, la società ha affrontato sacrifici enormi. Molte persone hanno rinunciato a vedere i propri cari, a lavorare normalmente o a vivere la loro quotidianità per rispettare le regole. In questo contesto, annullare le multe equivale a sminuire quei sacrifici e a ignorare lo sforzo collettivo fatto per superare un momento così difficile. È un atto che rischia di dividere ancora di più una società già segnata da profonde fratture.

 

Per questi motivi, sono fermamente contrario a questa decisione. Annullare il provvedimento non è solo un gesto che cancella le responsabilità di chi non ha rispettato le regole, ma un errore che mina i principi fondamentali su cui si basa la convivenza civile. Le leggi esistono per essere rispettate, soprattutto nei momenti di crisi, quando il bene comune dovrebbe venire prima di ogni altra cosa. 

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