Cosa desidera veramente la popolazione italiana nel momento in cui deve eleggere qualcuno che detterà legge e porrà limiti?
Come dimostrato da recenti sondaggi, le persone chiedono onestà e chiarezza, sottolineando l’importanza e l’esigenza di avere in Italia politiche trasparenti.
Altri si schierano dal lato della competenza e capacità di conoscere e apprendere. Quest’ultimo aspetto è sicuramente importante poiché, oltre alla richiesta di politiche chiare, si ricercano anche politiche sensate.
Un altro gruppo dice di preferire l’empatia e l’abilità del politico di rivolgersi alle persone. La visione di una persona convincente al potere, dà sicurezza al popolo.
Ebbene, i politici dovrebbero di norma rappresentare tutte queste caratteristiche per essere chiamati tali, ma si sa che non funziona così.
Tanti errori sono stati fatti e continuano ad avvenire, con e senza l’approvazione dei cittadini.
Un grande esempio a noi vicino è proprio la gestione della pandemia del Covid-19.
Il Primo Ministro Giuseppe Conte, al momento della tragica crisi, si era ritrovato senza risorse sanitarie e alcuna idea sulle restrizioni. A ciò si aggiungeva la poca trasparenza del governo che racchiudeva nella frase speranzosa “andrà tutto bene” una grande ipocrisia, portando alla disinformazione comune che causò la morte di quasi 200 mila persone.
Inoltre subito dopo in Italia si propagò una grande crisi economica di cui ancora siamo reduci e che in questo periodo sta peggiorando a causa di guerre e nuove politiche estere.
Ritorna nuovamente la richiesta di politiche chiare, poiché seppur l’Europa aveva messo a disposizione dei fondi per il rilancio economico, il governo italiano ha avuto gravi problemi nella sua organizzazione, che non è stata né efficace né tempestiva.
Un’altra situazione contemporanea di cui in questi giorni si sta molto discutendo è la liberazione di Al-Masri e le sue modalità.
Il cittadino egiziano, arrestato in Italia per possibili contatti con il terrorismo islamico che opera il Libia, viene rilasciato e privilegiato dalla premier Meloni con un volo speciale organizzato dal governo e pagato con le casse dello Stato.
E’ simpatico il fatto che questo volo speciale ad oggi non sia neanche più accordato a giudici e avvocati che combattono per la giustizia in Italia, ma a un terrorista con chissà quante morti sulla coscienza sì.
Un altro grande esempio di ingiustizia e ipocrisia è la gestione delle frontiere e dell’immigrazione dettata dal Ministro degli Interni Matteo Salvini nel 2019, accusato perfino di sequestro di persona.
Questa prevedeva la chiusura dei porti italiani alle navi che soccorrevano i migranti e successivamente il loro blocco aggiungendo anche la giustificazione della sicurezza, poiché secondo il ministro chi moriva in mare come immigrato illegale era a sua volta rappresentato come un terrorista e quindi un pericolo per lo Stato, come se la persona “illegale” non scappasse a sua volta da conflitti e povertà.
Sono tante le cose che si possono dire riguardo alla politica italiana, che è in continuo sviluppo.
Ormai i politici presentano i loro piani elettorali sui social, cercando l’approvazione dei ragazzi che inconsciamente si lasciano ipnotizzare da notizie ingannevoli e poco concrete.
Non esiste più la trasparenza, ma solo l’apparenza. Se “io” politico sembro convincente, tu sarai convinto. Se “io” politico sembro buono, tu sarai convinto.
Perché nel 2025 non riusciamo mai a dire a quel politico che è bravo, è sincero, è competente con sicurezza?
Una persona non è perfetta, ma può essere apprezzata e può apprendere anche dai suoi errori, a patto che questi non creino danno al popolo.
Uno allora dei più grandi obiettivi che si può avere ad oggi è poter dire: “Questo è un buon politico, io mi fido di lui”.