Con una decisione del Senato che segna un cambiamento significativo per quanti sono riusciti a superare un tumore è stata introdotta la nuova Legge sull’Oblio Oncologico.
Questa legislazione, che permette a coloro che hanno superato la patologia senza recidive per più di dieci anni di mantenere la loro privacy durante la stipulazione di contratti con banche e assicurazioni, rappresenta un passo avanti verso l’equità nell’ambiente finanziario per più di un milione di italiani attualmente considerati guariti.
La norma è stata approvata in risposta alle crescenti preoccupazioni delle persone coinvolte, che spesso si trovano a dover affrontare discriminazioni nell’ambito dei servizi finanziari.
È infatti molto comune che queste siano costrette a rivelare il loro passato oncologico durante la redazione di contratti, con conseguenze che spesso si traducono in condizioni contrattuali svantaggiose o persino nella negazione di copertura.
Questa nuova disposizione mira a proteggere i diritti e la dignità dei sopravvissuti al cancro, permettendo loro di accedere a servizi finanziari senza il timore di essere penalizzati a causa della loro storia di salute passata.
La normativa è stata approvata dopo che nel febbraio 2022 la Commissione Europea, secondo il Piano Oncologico Europeo, ha deciso che tutti gli Stati membri si dovessero dotare di una legge sul Diritto all’Oblio Oncologico entro il 2025.
Numerosi sono gli elogi che l’approvazione di questa nuova legislazione ha avuto da parte di associazioni come l’Aimac e gruppi di difesa dei diritti dei consumatori come il Codacons, che la considerano un passo positivo verso una maggiore inclusione e rispetto per coloro che hanno affrontato la sfida del cancro.
Anche una figura solitamente molto critica nei confronti della politica e di chi ne fa parte, Luciana Littizzetto, ha voluto esprimere ai Senatori la sua gratitudine per aver approvato la legge sull’oblio oncologico, affermando: “Non so cosa vi abbiano dato da bere, ma grazie”.
La nuova Legge sull’Oblio Oncologico rappresenta quindi un tentativo di soddisfare la necessità di mantenere privato il passato oncologico di chi ha avuto malattie tumorali, e rappresenta finalmente un avanzamento significativo verso una maggiore giustizia nel settore dei finanziamenti.