Le recenti elezioni negli USA, con la vittoria di Trump a capo del partito repubblicano, come sempre accade, avranno un impatto importante sul resto del mondo: sia in termini di politica estera, sia, soprattutto, per quel che riguarda la politica economica, che è stata uno dei “cavalli di battaglia” di Trump durante l’accesa campagna elettorale che l’ha poi portato ad una schiacciante vittoria.
Forse, ingenuamente, eravamo tutti convinti che la contendente alla carica di Presidente degli Stati Uniti, la senatrice Kamala Harris, potesse vincere facilmente le elezioni, innanzitutto perché donna (sarebbe stata la prima volta per gli USA), sia perché di origine afro come l’amato ex presidente Obama e, non ultimo, perché favorevole alla tutela dell’aborto tema assai caro alla popolazione femminile.
Ma ci sbagliavamo. Eravamo certi che le donne americane avrebbero votato per la maggior parte per la Harris, così come tutta l’America multiculturale (afroamericani, ispanici, musulmani,etc ) ma soprattutto eravamo convinti che gli americani avrebbero “punito” in qualche modo l’atteggiamento discutibile di Donald Trump nei confronti delle istituzioni, nei confronti delle donne, degli immigrati ma soprattutto visti i processi civili e penali che lo vedono come imputato.
Mai ci furono delle previsioni più sbagliate. Donald Trump ha saputo parlare agli americani meglio della Harris, da grande comunicatore qual è, e ha soprattutto saputo cavalcare temi vincenti parlando ad esempio di portare la pace nelle zone in cui vi sono conflitti , di ridare il potere agli americani, convincendo così la maggior parte del Paese. Inoltre Trump ha convinto i cittadini parlando del rilancio dell’economia interna e della lotta alla disoccupazione: obiettivi perseguibili con l’introduzione dei dazi alle importazioni di merci dall’estero che favoriranno inevitabilmente la produzione interna penalizzando pesantemente le importazioni dal resto del mondo. Un problema enorme per l’Europa ma soprattutto per l’Italia che è una dei principali partner commerciali degli USA.
In quest’ottica la vittoria di Trump per noi italiani è certamente negativa soprattutto in un momento in cui l’Europa e l’Italia sono in difficoltà poiché l’economia è in una fase stagnante.
Quindi, mentre è prevedibile che gli Stati Uniti vivranno quattro anni di prosperità grazie all’aumento della produzione interna alla quale conseguirà una crescita occupazionale, al contrario per l’Italia ci sarà verosimilmente un brusco calo di esportazioni (per quanto i prodotti Made in Italy continueranno certamente a riscuotere successo, anche se avranno prezzi superiori) che porterà molto probabilmente ad una frenata della produzione interna con possibili licenziamenti.
La speranza è di aumentare le esportazioni verso i nostri altri partner commerciali abituali oppure di trovare nuovi sbocchi.