La morte “accidentale” di Margaret Spada porta con sé un’aura di mistero e dolore che scuote l’animo di chi la osserva da lontano. La parola “accidentale” sembra di voler attenuare il peso di una tragedia ma spesso cela domande irrisolte e dubbi che tormentano. Chi era Margaret? Quali sogni, quali lotte, quali amori, quali speranze riempivano le sue giornate, le sue aspettative? Cosa resta ora di lei? Forse il vero impatto di una vita spezzata si misura non solo nel dolore immediato, ma nell’eco che lascia nei cuori di chi resta. Margaret Spada non e solo vittima di circostanze infauste; é un simbolo del consumismo, del mordi e fuggi, del tutto e subito; é un prodotto “come tutti noi del bello e basta!”. Ci chiediamo se i social abbiano avuto nella personalità di Margaret un ruolo predominante! Tutto questo ci spaventa perché ci rende fragili e manipolabili per inseguire canoni estetici e di vita leggeri e futili. Purtroppo sui social si trovano “occasioni” per migliorare l’aspetto fisico, allettanti ed a buon prezzo. Non sempre la qualità cammina a braccetto con il risparmio. Noi tutti dovremmo capire questo semplice passaggio e non farci assorbire da facili risultati a prezzi scontati.
