“Nasi piú armonici, labbra disegnate e botox anti-rughe; sono le principali richieste dei ragazzi e delle ragazze che entrano negli studi del chirurgo plastico e nei centri di medicina estetica per modificare qualcosa del proprio volto” dice Erik Geiger, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.
Ormai i giovani di oggi vivono con un ideale di bellezza alterato, costruito da canoni estetici che maggiormente non rispecchiano la realtà.
L’essere reputati “belli” sembra non essere abbastanza, adesso si va alla ricerca ossessiva della perfezione; questo è causato, soprattutto, dagli ideali estetici che vengono mostrati tramite i social.
I contenuti pubblicati da influencer e celebrità, che mostrano con fierezza i loro visi e corpi apparentemente impeccabili, nascondono agli occhi dei ragazzi e delle ragazze piú fragili tutto il lavoro realizzato da filtri o applicazioni apposite alla modifica.
Negli ultimi anni, la “moda di rifarsi” ha preso sempre piú piede, portando personaggi conosciuti a parlare apertamente attraverso internet delle loro esperienze in campo chirurgico. Questo ha aumentato il desiderio dei giovani di emulare i loro “idoli” imitandoli pedestremente.
Nonostante per la maggior parte dei casi questi interventi portino ad un risultato gradito dal paziente, ci sono complicanze che recano danni, anche irreversibili.
Come, per esempio, nel caso di Margaret Spada, la ventiduenne morta il 15 novembre di quest’anno per una complicazione durante l’anestesia effettuata per una rinoplastica. La ragazza si era affidata ad una clinica che in verità non era autorizzata ad operare.
Margaret ha perso la vita, ma numerose sono le persone che hanno subito esperienze negative.
Tuttavia, le responsabilità non devono essere attribuite solo dall’influenza trasmessa sui social, ma anche all’equipe medica che si occupa di determinati interventi. I medici, specializzati nel campo, devono educare alla comprensione della chirurgia estetica e suggerire giusti approcci, dato che noi giovani non siamo consapevoli, che è difficile incorporare tutte le caratteristiche della “bellezza ideale”.
Infine, nonostante sia un discorso sentito e risentito, bisogna saper accettarsi cosí come la natura ci ha creato, con tutte le nostre imperfezioni, poiché sono quelle a fare la nostra persona. La perfezione non esiste, e bramandola si sfocia solo nella ripetizione, copie esatte di individui che hanno le stesse labbra, lo stesso naso,gli stessi zigomi…
La bellezza è soggettiva, il bello è vario, cambia da persona a persona, perché siamo fortunatamente tutti diversi.