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Il lavoro è un diritto fondamentale dell’uomo ed è ciò su cui si fonda la repubblica italiana. È una parte fondamentale della vita dell’uomo perché è ciò che gli permette di ricevere i mezzi di sostentamento. La sicurezza sul lavoro è un tema di grande attualità che si riferisce all’insieme delle misure di prevenzione e protezione che hanno lo scopo di tutelare la vita e la salute dei lavoratori. La responsabilità della sicurezza sul lavoro è del datore di lavoro, che ha il dovere di garantire il diritto alla tutela della sicurezza, come è scritto nella Costituzione. Per prevenire qualsiasi tipo di incidente nel luogo di lavoro sono state avviate tutte una serie di misure di prevenzione come, ad esempio, corsi sulla sicurezza sul lavoro, obbligatori sia per gli adulti già lavoratori che per gli studenti, per formare e sensibilizzare le persone su questo importante tema. Oltre a questi corsi esistono diverse leggi molto restrittive per proteggere di più i lavoratori. Ad esempio il D.Lgs. 81/08 definisce le misure generali di tutela e i conseguenti obblighi come, per il datore di lavoro, l’obbligo di valutare tutti i rischi e di designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione. In caso non venissero rispettati questi obblighi verrebbero attuate delle sanzioni amministrative e penali.

Nonostante questa politica di prevenzione attuata dallo Stato, in Italia ci sono circa quattro decessi sul lavoro al giorno. Inoltre, soltanto nei primi dieci mesi del 2024 sono avvenute 890 morti sul lavoro, che equivale al 2,5% in più rispetto all’anno precedente. Soltanto pochi giorni fa c’è stata un’esplosione in un deposito Eni a Calenzano in Toscana che ha causato la morte di cinque lavoratori e 28 feriti. Questi dati non possono essere considerati normali e mi fanno preoccupare molto anche perché ritengo se ne parli ancora poco. Di solito questi incidenti colpiscono lavori più umili svolti da persone meno abbienti, spesso extracomunitari che ne soffrono di più poiché sono alla disperata ricerca di un lavoro tanto da accettare anche quelli sottopagati e in cui i controlli delle aziende sono inferiori al dovuto.

Vorrei anche citare le condizioni del lavoro nei paesi dove non ci sono tutte queste leggi che tutelano il lavoratore. È diventata quasi la normalità che i bambini, al posto di andare a scuola, siani costretti a lavorare in situazioni poco sicure. In totale sono 152 milioni i bambini costretti a questo tipo di vita e circa la metà è costretta a compiere lavori pericolosi che mettono a rischio la loro salute, la sicurezza e lo sviluppo fisico. Questo fenomeno però non viene identificato come sicurezza sul lavoro ma come sfruttamento minorile. In ogni caso i decessi in questi paesi sono altissimi, tanto da arrivare a migliaia di morti sul lavoro ogni anno.  

Personalmente apprezzo molto il fatto che nel percorso scolastico se ne parli spesso e credo che uno degli aspetti più importanti sia sensibilizzare i giovani a questo tema, rendendoli consapevoli tramite i corsi sulla sicurezza sul lavoro e tramite la discussione in classe di questo importante tema che oltre a formarci ci sensibilizza anche.

Rebecca 

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