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La sicurezza sul lavoro è un tema cruciale per l’Italia. Lo conferma, ultima di una lunga serie, la tragedia di Calenzano che ha sconvolto tutti e ha messo in luce ancora di più il problema. Nel comune vicino a Firenze, un’azienda di carburanti è esplosa, causando la morte di 5 operai e il ferimento di altri 26, non solo dell’azienda produttrice ma anche di quelle intorno. Questa è solo l’ultima di una serie di morti bianche avvenute sul lavoro che continuano a ripetersi in Italia.

Le cosiddette “morti bianche” sono le tragedie che accadono mentre una persona sta lavorando. Secondo i dati dell’INAIL, tra gennaio e settembre 2024 sono stati registrati 776 incidenti mortali, 15 in più rispetto allo stesso periodo del 2023.

Altro caso che colpì molto l’opinione pubblica avvenne il 16 febbraio 2024 nel cantiere Esselunga a Firenze. In quell’occasione si verificò il crollo dei piloni principali di una struttura in costruzione nel nuovo centro commerciale in via Mariti. Sono morte cinque persone.

La maggior parte degli incidenti avviene in ambienti ad alto rischio, come l’edilizia o le industrie, ma alcune volte le morti avvengono anche nei luoghi che sembrano più sicuri come uffici o supermercati.

Perché si verificano ancora questi incidenti?

Spesso le aziende non rispettano completamente le normative, ma la causa principale è la mancanza di una “cultura della sicurezza” che dovrebbe invece essere al centro di ogni attività lavorativa.

Per evitare questi problemi si potrebbe investire nella formazione dei lavoratori: ogni operaio dovrebbe essere informato sui rischi che corre e su come comportarsi in caso di emergenza. Si dovrebbero migliorare i controlli e le ispezioni nelle aziende per verificare che sia tutto regolare e usare tecnologie che possano migliorare la sicurezza sul lavoro, come sensori per verificare i livelli di gas in ambienti pericolosi o esoscheletri indossabili per il sollevamento ripetitivo di carichi pesanti.

Anziché continuare a disperarsi per le vittime, bisognerebbe agire il prima possibile quindi per garantire la sicurezza dei prossimi lavoratori ed evitare altre catastrofi. Con un adeguato impegno si potrà sperare di ridurre il numero di morti sul lavoro e realizzare un futuro più sicuro.

 

 

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