Dal mio punto di vista, la scelta di Zuckerberg di eliminare il fact-checking da tutti i suoi media è più a sfavore che a favore degli utenti. Infatti, essa può comportare la diffusione di notizie false, che potrebbero contenere accuse a persone, falsità nel mondo dello sport o invenzioni contro i propri rivali politici.
Un’altra cosa che ritengo errata è “il doppio gioco” di Zuckerberg con Donald Trump. Non ha senso che nel 2023 Zuckerberg abbia deciso di bannare Trump dai propri social e che ora, siccome il tycoon è tornato al potere negli Stati Uniti, il magnate di Meta appoggi l’idea di eliminare il fact-checking. Lo stesso vale per Musk, ma in una circostanza ancora più ridicola: Zuckerberg riuscì a proporre un incontro di arti marziali che si sarebbe dovuto svolgere al Colosseo, ma per fortuna non si tenne mai.
Quando la stampa chiese a Marc Zuckerberg se sarebbe stato utile utilizzare le community notes come in X, cioè il social di Musk, lui rispose così: «Pensiamo di no, sono efficaci solo contro truffe o prodotti scadenti, ma non con notizie popolarizzate», cosa che, secondo me, è corretta. Alla domanda su cosa abbiano di meglio i fact-checkers, rispose: «Grazie a essi, tutte le notizie sono vere».
In conclusione, ribadisco che a mio avviso è meglio non eliminare il fact-checking. Tuttavia, ormai è una decisione presa, quindi noi, che usufruiamo delle sue applicazioni, siamo costretti ad accettarla.
L’ipocrisia di Zuckerberg
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