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Dario Nardella si è candidato nel 2014 per la posizione di sindaco di Firenze. Vinte le elezioni, dopo cinque anni, si ricandida e vince nuovamente. Dieci anni di governo, ma ora non può più presentare una nuova candidatura per il ruolo di sindaco del capoluogo toscano.

Negli ultimi giorni, tuttavia, si sta dibattendo su una nuova legge che potrebbe portare significativi cambiamenti a Nardella e, più in generale, alla politica italiana. Questa norma, di cui si sta cercando l’approvazione in tutte le regioni, è il terzo mandato. Cosa prevede? Il terzo mandato garantisce ad un sindaco e/o ad un presidente di regione la possibilità di ricandidarsi per la posizione, pur avendo già rivestito la carica due volte. 

I sostenitori credono che il terzo mandato possa portare stabilità, gli oppositori pensano invece che esso porterebbe alla “supremazia” di un singolo partito. Quest’ultima motivazione è da scartare, perché la supremazia di un gruppo non dura a lungo, come si è più volte constatato nel corso della storia. Inoltre, se anche durasse a lungo, andrebbero semplicemente accettate le loro capacità, evidentemente superiori.

La possibilità di un terzo mandato conferisce indubbiamente una maggiore stabilità poiché, avendo un terzo rinnovo del mandato (a seguito, ovviamente, della vittoria delle elezioni), sarebbe più semplice sviluppare la propria proposta politica. Si evita, così, la presenza di un molteplice numero di partiti in un arco di tempo tutto sommato ristretto. Infatti, i vari partiti politici hanno giustamente idee diverse; di conseguenza, le loro proposte potrebbero risultare non pienamente realizzate. Tutto ciò porta all’avvio di tante modifiche, ma a nessuna conclusione o concreto cambiamento.

Quante volte ci sarà capitato di sentire una notizia riguardo ad una nuova legge che, però, non si è ancora messa in atto? Per esempio, tempo fa girava la voce di un nuovo e rigido divieto: la proibizione dell’uso dei cellulari, anche nelle scuole superiori. Gli studenti avrebbero dovuto, secondo questa normativa, consegnare i propri strumenti digitali all’inizio dell’orario scolastico e riprenderli alla fine di quest’ultimo. In alcune scuole questa legge è stata messa in atto, ma in altrettante non è mai cambiato niente.

La stabilità può, tuttavia, degenerare in monotonia? Si sa, la monotonia agli esseri umani non piace, motivo per cui sono in costante ricerca di innovazione. Proprio per questa naturale caratteristica degli esseri umani, inclini alla varietà, la stabilità dovuta da un terzo mandato non può trasformarsi (almeno in una democrazia) in monotonia. Nel momento in cui, infatti, i cittadini non si sentono più “stimolati” da questo governatore in carica per la terza volta, ne possono votare semplicemente un altro e “cambiare ambiente”. In conclusione, il terzo mandato porterebbe alla stabilità, senza privare nessuno dei propri diritti di candidarsi (ed eventualmente di vincere) e/o di votare liberamente.

 

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