Il terzo mandato: Errore o scelta perfetta
Nell’ ultimo periodo si è sentito molto parlare di terzo mandato; ma esattamente, di cosa si tratta?
Il terzo mandato, in Italia attualmente non previsto dalla legge, consiste nella candidatura di un sindaco o un presidente di Regione per la terza volta, anche se, ad oggi, il numero massimo di mandati che essi possono svolgere sono solo due. Ogni mandato dura 5 anni, cioè un periodo di tempo anche abbastanza lungo, che porta con sé il rischio di accentramenti di potere spropositati.
In Italia, il divieto del terzo mandato per i presidenti di Regione direttamente eletti dal corpo elettorale è previsto da una legge di vent’anni fa, i. e. lla legge n. 165/2004. Alcune regioni hanno da subito aderito a questa legge; mentre altre hanno preferito “ritardarla”.
Luca Zaia, ormai presidente della regione Veneto da 15 anni, va per il suo quarto mandato; si, il quarto, proprio perché il terzo si concluderà nel 2025. Questo è stato possibile perché la conta degli anni di mandato è cominciata solo dal momento in cui la regione ha di fatto recepito questa legge. Ecco perché Zaia è potuto correre per la terza volta nel 2020.
Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, di mandati ne ha già fatti due ma vuole ricandidarsi.
Si è creato così un grandissimo dibattito politico tra coloro che sono a favore del terzo mandato (Zaia e De Luca in prima linea) e i leader di partito come Elly Schlein che sono contro.
La situazione più complicata è quella della Lega, che vede Salvini di fronte a due scelte: seguire l’ opinione di Giorgia Meloni e dire di no al terzo mandato, oppure, seguire ciò che chiede Zaia, cioè appoggiare il terzo mandato.
Il da farsi non si è ancora deciso. Non si sa ancora se il terzo mandato per De Luca e il quarto di Zaia saranno possibili, o sono solo delle speranze che presto andranno in fumo.
Innegabilmente, il buon lavoro di Zaia e De Luca ha dato i suoi frutti e ha dimostrato che queste due figure sono importantissime per le regioni di cui sono presidenti; perciò i cittadini non vorrebbero perderli. Il Veneto in particolare sembra non voler lasciare andare Luca Zaia; i Veneti lo vogliono ancora tra i candidati quest’ anno, e, probabilmente anche Zaia sa che grazie a tutto l’appoggio che ha, sarà difficile ostacolarlo.
Dall’altra parte, è anche vero che il limite di due mandati offre un’importante garanzia costituzionale. Esso è stato voluto soprattutto per evitare che una persona prendesse troppo potere e il suo gruppo si radicasse eccessivamente sul territorio: la corruzione è una piaga molto grave. Si corrono quindi tanti rischi, sia accettando il terzo mandato, che potrebbe portare ad abusi di potere, sia negandolo, perché una regione potrebbe perdere amministratori competenti ed efficienti.
A mio parere, bisognerebbe appoggiare l’idea del terzo mandato, perché il lavoro che De Luca e Zaia hanno svolto nell’ ultimo periodo è da considerarsi buono. Ovviamente, questa concessione dovrebbe essere accompagnata da un controllo attento dell’operato delle amministrazioni, per evitare giochi di potere, corruzione o peggio. Penso sia giusto che i cittadini di una regione possano confermare il proprio presidente se lo ritengono un leader di buon governo.