A parer mio, Trump sta cercando di utilizzare i dazi come arma di ricatto economica contro molti stati del mondo per imporre la sua volontà. In fondo, si tratta di quello che ha promesso in campagna elettorale e quello che ritiene l’interesse americano, che per lui viene prima di tutto. Infatti, gli slogan della sua campagna elettorale sono stati ”America first”, ossia gli interessi americani prima di tutto, e “make America great again”.
Ad esempio, Trump minaccia di dazi i paesi latino americani affinché si riprendano i cittadini che sono entrati illegalmente negli USA. Inoltre, vuole imporre dazi ai paesi dell’UE per scoraggiare i cittadini americani a comprare merce prodotta in Europa, siccome ritiene che la bilancia commerciale tra USA e UE sia squilibrata a favore degli europei. Grazie ai dazi, punta anche a fare in modo che gli imprenditori tornino a costruire fabbriche negli USA e non all’estero.
Dulcis in fundo, Trump minaccia di dazi la Cina, che è la potenza rivale e antagonista degli USA e vorrebbe usare la leva economica del petrolio (chiedendo ai paesi dell’OPEC di abbassare il prezzo) per costringere la Russia a interrompere la guerra in Ucraina (i Russi sono esportatori di petrolio e con l’abbassamento dei prezzi perderebbero molti soldi per finanziare la guerra).
Insomma, Trump non si fa scrupoli ad utilizzare qualsiasi mezzo per i suoi obiettivi anche contro alleati storici come l’Europa. Le minacce di Trump, se attuate, potrebbero però portare a ritorsioni delle altre nazioni e innescare una crisi economica mondiale a causa del blocco del commercio che si creerebbe se tutti iniziassero a mettere dazi.
A ben guardare, Trump sta cercando di dividere L’Europa perché la teme: l’Europa unita è una potenza economica al pari degli USA; mentre i singoli stati dell’Europa sono ben poca cosa a confronto degli americani. Sembra che alcuni primi ministri europei, per evitare dazi sui loro prodotti, si rechino alla “corte” di Trump per “elemosinare” qualche grazia, senza capire che a Trump di loro interessa assai poco. I complimenti che Trump rivolge alla Meloni, oltre che per vicinanza ideologica, puntano a far sì che l’Italia si sfili dal processo di maggior integrazione Europea. Personalmente, mi auguro che l’Europa rimanga unita, difenda il libero commercio, il rispetto delle persone e promuova la paA parer mio, Trump sta cercando di utilizzare i dazi come arma di ricatto economica contro molti stati del mondo per imporre la sua volontà. In fondo, si tratta di quello che ha promesso in campagna elettorale e quello che ritiene l’interesse americano, che per lui viene prima di tutto. Infatti, gli slogan della sua campagna elettorale sono stati ”America first”, ossia gli interessi americani prima di tutto, e “make America great again”.
Ad esempio, Trump minaccia di dazi i paesi latino americani affinché si riprendano i cittadini che sono entrati illegalmente negli USA. Inoltre, vuole imporre dazi ai paesi dell’UE per scoraggiare i cittadini americani a comprare merce prodotta in Europa, siccome ritiene che la bilancia commerciale tra USA e UE sia squilibrata a favore degli europei. Grazie ai dazi, punta anche a fare in modo che gli imprenditori tornino a costruire fabbriche negli USA e non all’estero.
Dulcis in fundo, Trump minaccia di dazi la Cina, che è la potenza rivale e antagonista degli USA e vorrebbe usare la leva economica del petrolio (chiedendo ai paesi dell’OPEC di abbassare il prezzo) per costringere la Russia a interrompere la guerra in Ucraina (i Russi sono esportatori di petrolio e con l’abbassamento dei prezzi perderebbero molti soldi per finanziare la guerra).
Insomma, Trump non si fa scrupoli ad utilizzare qualsiasi mezzo per i suoi obiettivi anche contro alleati storici come l’Europa. Le minacce di Trump, se attuate, potrebbero però portare a ritorsioni delle altre nazioni e innescare una crisi economica mondiale a causa del blocco del commercio che si creerebbe se tutti iniziassero a mettere dazi.
A ben guardare, Trump sta cercando di dividere L’Europa perché la teme: l’Europa unita è una potenza economica al pari degli USA; mentre i singoli stati dell’Europa sono ben poca cosa a confronto degli americani. Sembra che alcuni primi ministri europei, per evitare dazi sui loro prodotti, si rechino alla “corte” di Trump per “elemosinare” qualche grazia, senza capire che a Trump di loro interessa assai poco. I complimenti che Trump rivolge alla Meloni, oltre che per vicinanza ideologica, puntano a far sì che l’Italia si sfili dal processo di maggior integrazione Europea. Personalmente, mi auguro che l’Europa rimanga unita, difenda il libero commercio, il rispetto delle persone e promuova la pace.