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L’articolo del Corriere della Sera “Muore per l’operazione al naso, il medico scelto su Tiktok” descrive una tragica vicenda accaduta a Roma, dove Agata Margaret Spada, una ragazza siciliana di 22 anni, è morta in seguito a un intervento di rinoplastica. La giovane aveva scelto il chirurgo attraverso TikTok, attirata dai contenuti sponsorizzati del medico. Durante la procedura, ha subito complicazioni gravi a causa dell’anestesia, con un rapido peggioramento delle sue condizioni. Ricoverata in rianimazione, è deceduta dopo tre giorni. Le indagini hanno evidenziato anomalie nell’ambulatorio dove è avvenuto l’intervento, che risultava privo di targhe identificative e di documentazione clinica adeguata. Sono stati sequestrati i locali, e due medici, padre e figlio, sono indagati per omicidio colposo. La mancanza di un consenso firmato dalla ragazza aggrava ulteriormente la posizione degli indagati. Questa tragedia ha sollevato interrogativi sull’affidabilità dei professionisti che promuovono i propri servizi tramite i social media e sull’importanza di scegliere strutture sanitarie qualificate per interventi chirurgici, anche quelli di natura estetica. Da quest’articolo si evince quindi la tragicità delle condizioni del settore giovanile italiano, causate dalla crescita dell’importanza che i giovani danno alla bellezza, vista come il valore fondamentale e primario che forma un individuo. Attraverso i social sempre di piu la bellezza assume la caratteristica principale per diventare famosi e arrivare al successo, e sempre sui social ,medici non certificati come in questo caso,sfruttano questo fenomeno per sponsorizzare trattamenti e prodotti che spesso non sono garantiti e possono causare sfortunati e tragici incidenti come quello di Agata Margaret Spada. Da questo, emerge un problema incombente: la necessità di regolamentare in modo più rigoroso la pubblicità di servizi medici sui social media, per evitare che simili tragedie si ripetano. È cruciale che il desiderio di miglioramento estetico non metta mai a rischio la vita, spingendo le persone verso soluzioni apparentemente semplici, ma potenzialmente pericolose.

 

Daniel Dell’aria ; Luca Caramanna

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