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Gli imballaggi dei prodotti generano più rifiuti di plastica di qualsiasi altra industria. In Europa rappresentano il 59% di tutti i rifiuti di plastica, in termini di peso. Negli Stati Uniti tale quota  probabilmente è più vicina al 65%, secondo gli esperti. 

È chiaro quindi che il ‘packaging’ oggi è una florida industria direttamente legata ai consumi ed alla produzione e distribuzione di beni di qualsiasi natura.

Esso può essere fonte di sprechi ed alimenta la produzione di plastica, dalla cui dipendenza si sta cercando di svincolarsi; tuttavia, è ancora lei la regina degli imballaggi, per via dei vantaggi che offre dal punto di vista industriale. La coscienza ambientalista si sta facendo comunque strada, fino ad arrivare alle più alte istanze politiche dell’Europa.

Il Parlamento Europeo voterà infatti il 22 Novembre 2023 una proposta di regolamento sugli imballaggi. 

La proposta, per come è stata formulata, colpirebbe anche due settori importanti della filiera del legno-arredo in Italia: in modo diretto quello degli imballaggi (cassette per gli alimenti freschi, pallet, bancali ecc.), e in modo indiretto (ma non meno doloroso) quello dei pannelli.

Nel primo caso, infatti, il nuovo regolamento Ue introduce un concetto di “riciclo d’alta qualità” che prevede la macinazione di un prodotto per riottenere da esso un prodotto analogo. Ma se questo è forse possibile per materiali come vetro, ferro o plastica, non lo è per il legno che, una volta sanificato dopo il primo utilizzo , non mantiene più le stesse caratteristiche tecniche dell’originale e non risponderà pertanto agli standard qualitativi della stessa Ue.

Sembra, dunque, che per ridurre l’impatto dell’industria del packaging sull’ambiente, occorra non solo ridurre la produzione di plastica per imballaggio, e incentivare il suo riutilizzo, ma anche rinunciare almeno in parte all’elevato standard qualitativo che caratterizza la produzione di arredi in Italia.

Per questo, per rimanere competitivi e affrontare le sfide legate all’eco-consapevolezza dei consumatori, le aziende del settore dell’imballaggio devono investire in ricerca e sviluppo.

La sostenibilità, la resistenza del materiale e la convenienza sono considerati fattori chiave per il successo.

Anche se la plastica rimane la regina incontrastata dell’imballaggio in Italia, la transizione verso materiali più sostenibili è inevitabile.

Non possiamo limitarci,dunque, a prendere misure sempre più drastiche man mano che la situazione ambientale peggiora. L’essere umano ha avuto in numerose occasioni delle intuizioni geniali, che gli hanno permesso di migliorare la propria condizione e quella degli altri individui.

Dunque è davvero così lontana la possibilità di vivere, un giorno, in una società in armonia con natura e ambiente; in cui l’uomo non sia necessariamente distruttore della propria sostanza?

a cura di Cid

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