Quando si sente parlare di macchine, viabilità e strade, gli autovelox acquisiscono spesso e volentieri un ruolo centrale nelle discussioni. Recentemente la notizia di un nuovo personaggio, reputato da alcuni quasi come un supereroe, ha fatto scalpore in tutta Italia: stiamo parlando di “Fleximan”, nome utilizzato per raggruppare i sabotatori dei rilevatori di velocità.
Questo personaggio o, anzi, questi personaggi, sono gli artefici del vandalismo verso gli autovelox che si sta verificando in questi ultimi mesi in Piemonte, Lombardia e Veneto: i rilevatori di alcuni comuni vengono tagliati e in questo modo distrutti col flessibile.
Riguardo questa notizia si è potuta constatare una netta divisione dell’opinione pubblica, che vede da un lato i sostenitori di questi responsabili, che vengono quindi elogiati poiché si farebbero portavoce di un malcontento già diffuso da diversi anni in tutto il Paese, e dall’altra dagli oppositori che reputano questi personaggi dei veri e propri vandali da punire a norma di legge.
Gli autovelox sono presenti nella maggior parte delle vie percorribili in auto in Italia, dalle autostrade fino alle strade di campagna: questi apparecchi elettronici vengono collocati specialmente in luoghi in cui il tasso di incidenti dovuto all’elevata velocità è maggiore.
È effettivamente sempre così oppure in alcuni casi questi apparecchi vengono utilizzati per far incassare denaro ai comuni attraverso le multe?
Il fatto che vengano installati rilevatori di velocità in strade secondarie quando i limiti di velocità imposti appaiono poco coerenti con le caratteristiche della strada, fa sorgere il dubbio che questi apparecchi possano essere installati soprattutto per ragioni di cassa che non per deterrenza.
Si può essere a favore o contro questi metodi per far rispettare i limiti di velocità, ma statisticamente è certo che grazie a questi sofisticati rilevatori è diminuito il tasso di mortalità dovuto agli innumerevoli incidenti.
Personalmente ritengo che gli autovelox siano valide soluzioni per l’abbassamento del tasso di incidenti, ma il modo in cui vengono collocati e posizionati non sia ottimale, poichè un automobilista può decelerare per rispettare il limite imposto dal rilevatore e successivamente aumentare nuovamente la sua velocità facendo aumentare le probabilità di tamponamenti. Sono convinta che distruggere gli autovelox non sia un metodo efficace e corretto, anche se si pensa che siano utilizzati a scopi economici, poiché per aggiustarli si devono spendere ulteriori soldi a carico dei cittadini tramite le tasse.