Negli ultimi giorni stanno insorgendo diverse polemiche per le attenzioni che alcune scuole di Milano, in particolare nei paesi di Pioltello e di Soresina, hanno rivolto agli studenti islamici che stanno vivendo il Ramadan.
La scuola di Pioltello ha deciso di chiudere l’ultimo giorno di digiuno, che è una giornata di festa molto importante per gli Islamici, mentre a Soresina la preside ha emanato una circolare chiedendo agli studenti di adempiere ad alcune richieste, in particolare a non mangiare a scuola per rispettare i compagni a digiuno. La preside ha dovuto però ritirare la circolare a causa dell’elevatissimo numero di polemiche che questa ha suscitato.
Personalmente ritengo che così come i Cristiani hanno le vacanze di Natale e Pasqua anche gli Islamici dovrebbero poter avere i loro giorni di festa, così come i credenti di tutte le altre religioni. Essendo ciò impossibile, perché ci sarebbero più giorni di festa che giornate scolastiche, bisognerebbe trovare un altro sistema. Ogni scuola potrebbe fare un sondaggio e capire in questo modo le diverse religioni che sono professate, successivamente si potrebbero organizzare i giorni di vacanza disponibili in modo che ogni religione possa avere almeno un giorno di vacanza. Si potrebbero anche cercare di dividere equamente i giorni disponibili in base alla percentuale di studenti che professano una determinata religione. Se ad esempio in una scuola ci sono il 90% di Cristiani e il 10% di musulmani le vacanze di Natale saranno più lunghe di quelle per la festa del Ramadan. Oppure si potrebbero suddividere i giorni di vacanza disponibili senza basarsi sulle feste di nessuna religione, ad esempio come fanno nelle scuole in Francia.
Penso però che o si debba fare in un modo o nell’altro, perché trovo che continuare così sia estremamente ingiusto e soprattutto non coerente con uno stato che si dichiara laico. Nelle scuole italiane questo non è l’unico aspetto che è in contraddizione con la laicità italiana, infatti in molti istituti sono ancora presenti i crocifissi nelle classi.
Per quanto riguarda invece chiedere o addirittura obbligare gli studenti a non mangiare a scuola, non sono completamente d’accordo. Penso che sia una cosa molto rispettosa che verrebbe sicuramente apprezzata, ma allo stesso tempo credo sia una scelta che debba essere fatta a discrezione dei singoli studenti. Si potrebbe piuttosto vivamente consigliare di non mangiare davanti alle persone che stanno eseguendo il digiuno, o addirittura nella stessa classe, ma vietare di mangiare in tutta la struttura mi sembra eccessivo.
Sicuramente ritengo che questo sia un tema molto attuale ed importante. Spero perciò che quanti ne hanno la responsabilità si rendano al più presto conto di essere in difetto rispetto a tutti coloro che professano una religione che non sia quella cristiana e adottino dei cambiamenti. La nostra Costituzione ci definisce come uno stato laico, dovremmo iniziare a garantire la laicità in tutti gli ambiti della nostra vita, anche quello scolastico.