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La chirurgia plastica può essere suddivisa in due categorie: quella che si occupa della chirurgia ricostruttiva, quindi dell’ambito funzionale della ricostruzione dei tessuti e della correzione delle deformità, e quella che si occupa della chirurgia estetica. Molti giovani negli ultimi anni stanno iniziando ad abusare della chirurgia plastica principalmente nell’ambito estetico e spesso senza sapere sia quali possano essere gli effetti collaterali sia di cosa si tratti effettivamente. Questo abuso è testimoniato dal fatto che gli affari in questo campo siano in forte crescita: dal 2022 sono circolati circa quattordici miliardi di dollari e si stima che entro il 2027 si arrivi a 23,4 miliardi di dollari. Circa l’80% delle richieste di interventi arriva dal pubblico femminile, ma sono in forte aumento anche quelle da parte degli uomini.  Viene quindi da porsi automaticamente la domanda: “Come mai c’è questo forte aumento negli ultimi anni?”.

La risposta può essere collegata al fenomeno dei social media. Poiché i social media coinvolgono  un pubblico di tutte le fasce d’età,  il chirurgo può trovarsi la richiesta di un intervento da parte di ragazzi giovanissimi, anche minori di 18 anni; in questo caso ovviamente è richiesto il consenso dei genitori, anche se tale necessità non è più un problema che spaventa i figli, siccome spesso sono proprio i genitori e principalmente le madri (che hanno già effettuato questi tipi di interventi) a spronare i propri ragazzi a modificarsi il seno o a intervenire sui pettorali. I giovani anche solo guardandosi allo specchio, trovano sempre dei difetti sul proprio corpo, ma a maggior ragione  con l’utilizzo di social, specialmente Instagram, si paragonano costantemente agli influencer, quindi a un prototipo di bellezza basata sulla finzione, su dei filtri, che non rispecchia la realtà. Basti pensare al fatto che questi personaggi  pubblici propongano dei contenuti, in cui fingono perfino al mattino, appena svegli, di essere in perfetta forma e splendore. Per cui è anche lecito che i ragazzi, di fronte a queste false apparenze, si sentano non solo in difetto ma addirittura in dovere di intervenire sul proprio aspetto a livello estetico. 

È evidente che il problema è che questi ragazzi non si accorgano che il loro desiderio di essere perfetti è un desiderio irrazionale, un obiettivo impossibile da raggiungere, che viene però incentivato dai social. Inoltre, dal momento in cui si decide di sottoporsi a questi tipi di interventi, bisogna tener conto che sono (per l’ appunto) interventi chirurgici e che quindi ci possono essere delle complicanze. Perciò si deve prestare molta attenzione che le strutture che si consultano siano idonee e  pronte a intervenire immediatamente in caso di emergenza. Questa prevenzione è necessaria affinché situazioni, come quella capitata alla giovane ragazza Margaret Spada andata a Roma per una rinoplastica, deceduta per arresto cardiocircolatorio e per mancanza di professionalità, non succedano più. 

Alla base di tutto bisogna però “riformulare” quella che è la realtà e accettarla così com’è; la perfezione non esiste e la felicità viene raggiunta dall’essere umano una volta compreso questo concetto. In seguito si inizia a capire che non si è gli unici ad avere imperfezioni e si impara ad apprezzarsi così come si è, capendo che i difetti sono comuni a tutti gli esseri umani. Dunque piuttosto che far credere che per essere belli o all’altezza degli altri, bisogna avere una pelle curata e priva di rughe, bisogna provare piuttosto a mostrare realmente la propria persona con i propri difetti e a normalizzare questi ultimi, così da ridurre gli interventi estetici non necessari e far comprendere alle persone, che non si devono sentire in difetto rispetto agli altri.

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