Il patriarcato è un sistema sociale presente nella maggior parte delle società di tutto il mondo. Il principio di funzionamento di quest’organizzazione sociale è semplice: il potere spetta solo agli uomini. Questo si rispecchia sia nella vita pubblica, dove il potere viene esercitato solo dagli uomini sia nella vita privata, dove il marito ha un ruolo dominante nella famiglia. Oggi possiamo considerare che il patriarcato appartenga davvero al passato? O è ancora presente ma in forme più sottili?
È innegabile che rispetto a diversi decenni fa il mondo occidentale e soprattutto quello italiano sia cambiato. Le donne hanno ottenuto diritti fondamentali come il voto, l’istruzione o la possibilità di intraprendere carriere lavorative prima riservate solo agli uomini. Le leggi in molte nazioni garantiscono la parità tra uomini e donne, condannano le discriminazioni e garantiscono il rispetto per le donne. Anche la mentalità collettiva sembra aver fatto passi avanti e sempre più persone sostengono l’uguaglianza tra uomini e donne, riconoscendo che il contributo di entrambi è fondamentale in ogni ambito della vita sociale, culturale ed economica.
Tuttavia, nonostante questi progressi, ci sono ampie prove del fatto che il patriarcato non sia per nulla scomparso. Le diseguaglianze tra i generi resistono su molti aspetti della vita quotidiana. Un esempio chiaro è costituito da quella che viene definita gender pay gap, ovvero la differenza di stipendi tra uomini e donne che svolgono lo stesso lavoro. Anche sul piano sociale, i ruoli di genere informano su cosa “si deve” fare in quanto uomini o donne. Alcuni pensano ancora che la responsabilità principale dovrebbe essere quella della cura della casa e dei bambini per le donne e del mantenimento finanziario della famiglia per gli uomini.
Un altro aspetto preoccupante è quello legato alla violenza di genere. L’omicidio di Giulia Cecchettin, le cronache sui femminicidi di donne uccise per mano di ex mariti, fidanzati respinti, persone a cui è stato insegnato che la donna si possiede e non può sottrarsi al tuo controllo. La violenza sulle donne è un aspetto che non riguarda la sfera privata, ma la necessità di affermazione pubblica della loro libertà. Da sempre culturalmente sono state concepite come meno libere degli uomini di autodeterminarsi, ora devono potersi affermare.
La violenza contro le donne non è solo quella che sfocia in femminicidi, ma quella che si manifesta all’interno delle coppie, della società, attraverso il controllo, il plagio, il divieto di rendere la parola e di narrare la propria vita. È chiaro che nessuno nega i passi avanti e che il patriarcato non è quello di una volta, è chiaro anche che il sistema legislativo e giuridico tutela le donne, a seguito di un lungo e faticoso percorso. Il patriarcato non può essere sconfitto solo con una legge, poiché il problema è che gli uomini sono ancora impastati in una sbagliata concezione della donna.
In conclusione, credo che spetti a noi giovani fare davvero la differenza. Non possiamo limitarci a guardare al passato o a criticare gli errori di chi c’era prima, ma dobbiamo agire nel presente. Tutto parte dalle piccole cose, anche da come ci trattiamo a vicenda, tra amici, durante le ore scolastiche o sui social. Se impariamo a rispettarci davvero e a combattere gli stereotipi ogni giorno, possiamo costruire una società dove il patriarcato non trovi più spazio. Non è solo una questione di grandi cambiamenti, ma di essere consapevoli di come le nostre azioni, anche quelle più semplici, possano fare la differenza per il futuro.
Il patriarcato alimenta una cultura di controllo e violenza che sfocia in tragedie come l’omicidio di Giulia Cecchettin. Questo fenomeno non è isolato, ma radicato in una società che normalizza la prevaricazione per cambiare servono educazione e impegno collettivo per costruire una cultura basata sul rispetto e parità di generi solo attraverso questo cambiamento riusciremo a prevenire tragedie del genere.