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Tutti siamo a conoscenza di uno dei problemi principali che riguarda il nostro pianeta e ne siamo, purtroppo, anche artefici. Stiamo parlando dell’eccessiva presenza di sostanze di rifiuto nell’ambiente. Questo porta allo sviluppo dell’inquinamento globale che ogni giorno nel nostro piccolo cerchiamo di contenere grazie al riciclo. Esso permette di utilizzare i materiali dei quali sono costituiti i rifiuti per creare nuovi oggetti.
Uno dei materiali protagonista dell’inquinamento è la plastica che rappresenta il 3,4% delle emissioni globali di gas serra, inoltre, negli ultimi decenni il suo utilizzo è aumentato notevolmente, arrivando in soli 30 anni a quadruplicarsi.
A quanto pare, il riciclo non basta ad arrestare il percorso dell’inquinamento, oggi, si parla infatti di riutilizzo degli oggetti.

Si pone particolare attenzione agli imballaggi, argomento protagonista di un acceso dibattito contemporaneo. Si sta infatti discutendo l’approvazione di una legge che favorisce il riuso anziché il riciclo e vieta le confezioni in plastica monouso. Presto ci dovremmo abituare a non utilizzare cose che ci potrebbero risultare quasi banali: dalle bustine di zucchero, alle buste dell’insalata, ai flaconcini di shampoo che troviamo in hotel. Dovremmo inoltre abituarci a portare con noi contenitori riutilizzabili quando consumiamo cibi d’asporto o bevande.

È davvero una buona idea sostituire l’attività del riciclaggio con quella del riutilizzo?
Molti sono coloro che si sono trovati in disaccordo con la nuova norma e le polemiche sono tante. La cosa che più non convince è sicuramente il fatto che il riutilizzo danneggerebbe l’economia italiana, quindi la crescita del PIL, e non di poco. Il nostro Paese detiene infatti il primato europeo nel riciclaggio dei rifiuti. L’assenza di quest’attività infliggerebbe quindi duri colpi alle aziende, colpi, scaturiti anche dal non utilizzo di imballaggi monouso. In questo caso, per essere più precisi, a subire i danni peggiori sarebbero le imprese della filiera alimentare, la piccola, la media e la grande distribuzione organizzata, così come gli operatori della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo. Il divieto di monouso contrasta con le regole di protezione e conservazione degli alimenti e di tutela della salute del consumatore.
C’è anche chi crede che, visti i costi e le tecnologie da applicare per l’eventuale sanificazione dei contenitori da riusare, l’imballaggio monouso resta l’opzione più sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Il riuso degli oggetti alleggerirebbe le problematiche ambientali ma, probabilmente, come molti sostengono, peggiorerebbe quelle economiche.

1 Comment
  1. lauro 1 anno ago

    Occorre diminuire sensibilmente l’uso della plastica. Non basta solo fare la raccolta differenziata.

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