Il tema “donne e lavoro” è molto attuale ed è estremante dibattuto nel mondo e in particolar modo in Italia.
Nel corso degli ultimi anni le donne hanno ottenuto, non senza difficoltà, grandi progressi nel mondo del lavoro. Infatti è noto a tutti che solo pochi decenni fa le donne non erano messe in condizione di poter lavorare, e in molti casi neanche in quella di proseguire gli studi. Questo era dovuto anche in parte all’aspetto culturale italiano, che richiedeva che la donna stesse a casa ad occuparsi della famiglia. La situazione delle donne sul lavoro si è evoluta, ma purtroppo rimangono ancora molti ostacoli.
Il fulcro del problema è sempre stato quello di far convivere lavoro e famiglia. Nella cultura italiana il ruolo riguardante la crescita dei figli è sempre stato ricoperto dalle madri, che molte spesso venivano costrette a rinunciare ad una vera e propria carriera lavorativa e in alcuni casi, più estremi a dimettersi definitivamente.
Questo ostacolo è ancora molto presente nel mondo intero, ma viene particolarmente sentito in Italia rispetto alla media europea, inquanto l’Italia è uno dei paesi in cui si registra la differenza più marcata tra il tasso di occupazione di uomini e donne.
Un’altra disparità è quella riguardante lo stipendio. Ancora oggi ci sono donne che lottano per avere il salario uguale a quello di un uomo pur facendo le stesse cose o addirittura di più.
Come anche recentemente riportato secondo i dati elaborati dall’ultimo osservatorio INPS sui lavoratori dipendenti del settore privato, la retribuzione media annua complessiva è di 22.839 euro, per gli uomini 26.227 euro contro 18.305 euro per le donne.
In conclusione la disparità di genere nel lavoro è ancora molto presente, sia per l’accessibilità al lavoro sia per retribuzione equa dei salari.
Proprio anche per queste motivazioni negli obbiettivi dell’agenda 2030, il goal 5 è dedicato al superamento della disparità di genere.
Marianna Duglio, L’angolo del caffè