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Dopo il lungo periodo di pandemia, il PNRR, ovvero Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, fu approvato in Italia nel 2021, in modo da permettere un rilancio dell’economia consentendo uno sviluppo digitale e sostenibile del Paese. Il PNRR fa parte di un programma dell’Unione Europea conosciuto come Next Generation EU, un fondo da 750 miliardi per la ripresa europea. All’Italia sono stati assegnati, grazie a questo piano, ben 191,5 miliardi di euro che dovrebbero venire suddivisi per portare a termine sei missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. 

Sono tutti obiettivi importanti: sia per il nostro Paese, che possedendo migliori strumenti tecnologici e infrastrutture più nuove potrà competere con le altre Nazioni in cui questi cambiamenti e queste migliorie erano già state effettuate; sia per il nostro pianeta, grazie ai fondi utilizzati per la rivoluzione verde che serviranno per il maggiore utilizzo  di energia sostenibile, aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici e incentivando l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili. 

La missione che tocca più da vicino gli studenti di tutte le scuole d’Italia è sicuramente quella sull’istruzione e la ricerca: in questo ultimo anno scolastico abbiamo potuto sentire e osservare come le scuole si stessero mobilitando per acquistare nuovi strumenti utili all’apprendimento.   

La nostra scuola si è mobilitata già da un po’ di tempo per acquistare nuovi strumenti digitali: visori, lavagne digitali, nuovi computer… 

Alcuni di questi materiali sono già arrivati a scuola come le lavagne digitali che sono state posizionate in aule dove prima non erano presenti, in modo tale da poter svolgere un apprendimento completo in tutta la scuola. Tutti i materiali che sono stati acquistati dalla scuola sono, a parer mio, un ottimo modo per poter far  sperimentare agli studenti nuovi metodi di apprendimento più tecnologici e possono incrementare l’apprendimento pratico nelle scuole italiane.

Oltre a miglioramenti in campo digitale e tecnologico, grazie al PNRR la nostra scuola ha potuto iniziare i lavori di miglioramento della struttura a cominciare dalle palestre e dai laboratori e proseguendo con gli interventi antisismici per migliorare la sicurezza di tutto l’edificio. 

Ritengo personalmente che questi fondi, se utilizzati in maniera intelligente e proficua, possano essere enormemente utili per tutti. 

E’ inoltre necessario, a parer mio, che venga fatto un piano per l’acquisto di questi beni in modo tale da riuscire a spendere il denaro a disposizione in maniera utile e quindi senza portare allo spreco di materiali che magari non verranno mai utilizzati, venendo meno, di conseguenza, alle altre missioni quali la transizione verde e la transizione economica. Proprio per questo motivo i soldi che vengono messi a disposizione non dovrebbero essere sperperati: comprare dei droni per le scuole medie di difficile utilizzo e non comandabili da persone di età inferiore ai quattordici anni penso sia uno spreco di denaro, che potrebbe essere invece investito in maniera più proficua. 

Per evitare situazioni come questa, le scelte su come e dove investire i fondi dovrebbero essere prese da, o almeno con l’aiuto di esperti nei singoli settori di interesse, e non da persone che non hanno competenze specifiche.

 

La grande disponibilità economica può rappresentare un enorme vantaggio per migliorare e modernizzare le scuole e tutte le infrastrutture, i trasporti e l’economia del Paese, ma potrebbe anche rivelarsi un rischio: se i fondi messi a disposizione verranno utilizzati in maniera non ottimale, infatti, si rischierebbe di ottenere l’effetto opposto e di perdere credibilità come Nazione senza ottenere risultati utili al progresso e all’innovazione.

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