Dal momento in cui ho iniziato a pensare realmente a quale potrebbe essere il mio lavoro
futuro mi ha sempre preoccupata non la domanda su quale sarebbe meglio per me, ma il
pensiero di ritrovarmi insoddisfatta della mia scelta, senza possibilità di eventualmente poter
cambiare la situazione in cui mi troverò.
Forse per noi ragazzi di oggi sarà diverso rispetto a ciò che è stato per i nostri genitori e le
generazioni precedenti, soprattutto perché a loro è bastato poco per trovare un lavoro che li
avrebbe sostenuti economicamente per tutta la vita e che molti da quando sono entrati
giovanissimi nel mondo del lavoro continuano a svolgere. Alcuni nemmeno hanno avuto il
bisogno di studiare anni e anni, come probabilmente succederà a molti di noi, solamente per
riuscire a portare a casa uno stipendio che ci permetta di vivere in maniera decorosa.
Mi fa molto riflettere anche il fatto che troppi ragazzi laureati ad oggi non hanno ancora
ottenuto il lavoro dei loro sogni, quello per cui hanno trascorso ore sui libri sognando di poter
raggiungere quegli obiettivi per i quali hanno faticato molto. Molti sono costretti ad
accontentarsi di impieghi che non sentono propri ma che devono accettare per potersi
sostenere da soli, senza l’aiuto dei genitori, anche nei casi in cui è possibile riceverlo.
Ma noi veramente vogliamo finire così, impegnando tempo e energie della nostra gioventù
senza avere la certezza che riusciremo a raggiungere i nostri traguardi?
Non so se sarà possibile realizzare il futuro lavorativo che noi ragazzi desideriamo ad oggi,
in ambienti sereni che permettano anche di prestare tempo e attenzioni ai nostri cari e alle
nostre famiglie.
Forse dovremo cambiare la nostra idea sul lavoro e iniziare a vederlo come un momento
che occuperà la maggior parte delle nostre giornate da adulti, sicuramente a tratti sarà
faticoso e stressante ma dovrebbe rispondere all’obiettivo di renderci tranquilli.
Voglio solo sperare di poter aspirare a un domani in cui non ci saranno così tanti giovani
preparati e pieni di voglia di fare destinati a vivere un periodo di pesante demoralizzazione,
che potrebbe portarli a perdere fiducia in tutto quello di cui sono sempre stati giustamente
convinti: credevano di poter valorizzare le loro capacità ed invece tutto questo non sarà
possibile.

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